Nel confondere memoria privata e memoria collettiva, antropologia e nostalgia, storia e politica, ciò che vorremmo è che il nostro mondo rimanesse quello che abbiamo conosciuto.
L'Art déco non è solamente un modo di progettare e di realizzare oggetti, decorazioni, ambienti, architetture, ma è un gusto, un atteggiamento, un linguaggio che, traendo la propria ragione dal fertile panorama delle Secessioni austro-tedesche e dalle Avanguardie di primo Novecento, emerge prepotente nel primissimo dopoguerra e domina incontrastato tutti gli anni venti caratterizzandoli in modo indelebile, per poi esaurire la propria parabola creativa e le sue ragioni d'essere con la crisi del 1929 e l'avvio degli anno trenta.
"Sono Odisseo, figlio di Laerte, noto agli uomini per tutte le astuzie, la mia fama va fino in cielo".
Libri che "non hanno finito mai di dire quel che hanno da dire", i classici sono davvero "infinitamente futuri".
Qual'è la natura del mondo materiale? Come funziona quel mondo? Che cos'è l'universo, e come si è formato? Che cosa è la vita? Da dove veniamo, e come siamo evoluti? Come e perchè pensiamo? Che significa essere umani? Come facciamo a sapere di esserlo?
Questo di Alida Airaghi è un libro profondamente autobiografico ma in maniera distanziata da un “gioco”: scrivere le varie sezioni “alla maniera di” tutti i più grandi poeti italiani del Novecento, da Gozzano a Saba, da Ungaretti a Montale, da Caproni a Luzi, da Zanzotto a Pasolini e altri ancora.
"Eravamo a Venezia in aprile, e io ero ebbra di luce acquamarina. E' una luce impalpabile, che gioca con le superfici mobili e scure dei canali, che luccica sulla pietra e sul marmo fondendoli insieme con molteplici sfumature, sempre acquamarina.
Mi fermo e non faccio nulla. Non succede nulla. Non penso nulla. Ascolto lo scorrere del tempo.
Circa settantamila anni fa, gli organismi appartenenti alla specie Homo sapiens cominciarono a formare strutture elaborate chiamate culture. Il successivo sviluppo di tali culture umane è chiamato storia.
Si sta facendo sempre più tardi, penso insieme ad Antonio Tabucchi mentre rifletto sull'avvicinarsi dei miei cinquant'anni che incalzano con le paure dei bilanci e del futuro che si accorcia. E per esorcizzare l'inquetudine di questa stagione di mezzo decido di chiamare a raccolta alcuni scrittori ... (Alessandra Urbani)