Trasformare il mondo in un giardino e il giardino in un mondo.
Il giardino è immagine e metafora del vivere in armonia per disporsi a una relazione, che va ripensata, fra uomini, animali e natura.
“Tenete i pomodori in frigorifero? Tirateli fuori. Siete abituati a lessare gli asparagi? Male: gettate via un sacco di sapore con l’acqua di cottura. Molto meglio usare il microonde per lo stelo e saltare le punte in padella. L’aglio e la cipolla li tagliate grossolanamente oppure finemente, li schiacciate o li grattugiate prima di usarli? Perché, sì, fa la differenza. Cuocete le patate gettandole in acqua bollente o partite da acqua fredda? Perché, anche in questo caso, fa differenza.”
Questo l’incipit dell’introduzione de La Scienza delle Verdure di Dario Bressanini.
I semi hanno reso possibile la nostra alimentazione, hanno modificato il corpo umano e dato forma alla storia.
guardarli significa entrare in contatto con la meraviglia della natura, il mistero della vita, le radici dell'uomo.
Se è vero che da puro nutrimento il cibo si è presto trasformato in complessa e raffinata operazione che convoca gusti e intelligenze per assurgere allo status d'imprescindibile "linguaggio", il luogo domestico a esso dedicato, in adesione al codice culturale percepito come egemone, viene a rivestire un ruolo di non comune interesse.
Qualcuno si ostina a liquidare i cambiamenti climatici come fake news, ma la gran parte di noi è ben consapevole che se non modifichiamo radicalmente le nostre abitudini l'umanità andrà incontro al rischio dell'estinzione di massa.
Lo sappiamo, eppure non riusciamo a crederci. E di conseguenza non riusciamo ad agire.
"Ci farebbe bene scrivere delle nostre famiglie, senza nessuna finzione, senza romanzare. Solo raccontando ciò che è successo, o ciò che crediamo sia successo”.
Ritagliando instancabile silhoutte, tracciando schizzi, dipingendo ritratti e incidendo stampe, il pittore ginevrino Jean Huber (1721-1786), ospite regolare di Voltaire durante il suo ultimo ventennio di vita nei pressi del lago Lemano, ha avuto lo straordinario merito di coglierne la miica e i gesti della sua quotidianità attivissima.
"In nome della mia ormai pluridecennale consuetudine con le piante, ho immaginato che queste care compagne di viaggio, come genitori premurosi, dopo averci reso possibile vivere, vengano a soccorrerci osservando la nostra incapacità a garantirci la sopravvivenza.
"Il ricercatore, nel suo sforzo di esprimere matematicamente le leggi fondamenteli della Natura, deve mirare soprattutto alla bellezza".
David George Haskell rivolge le sue straordinarie capacità di osservazione a una dozzina di alberi in giro per il mondo, per dimostrare come la storia, l’ecologia e il benessere dell’umanità siano strettamente intrecciati con la vita delle piante.