• NUTRIZIONE VEGETARIANA, ALIMENTI, BISTRÒ
  • 4 Marzo 2016

    Diete vegetariane: la Posizione SINU sulle Proteine

      Vincenzino Siani

    Dalla revisione della letteratura risulta che l’apporto proteico nei vegetariani è adeguato al fabbisogno e congruo con le raccomandazioni nazionali e internazionali, anche se risulta inferiore rispetto a quello della popolazione generale.

    In presenza di un normale incremento ponderale in gestazione e un’opportuna scelta di alimenti durante la gravidanza, il peso alla nascita dei figli di madri vegetariane si mantiene nell’intervallo di quello dei bambini di donne non vegetariane.

    FAVE

    La crescita è normale durante i primi sei mesi di vita, anche se si presenta leggermente più lenta rispetto ai non vegetariani, probabilmente per una maggiore propensione all’allattamento al seno da parte delle madri vegetariane.

    Gli studi condotti su bambini LOV non hanno mostrato marcate differenze nella crescita e nello sviluppo rispetto alla popolazione generale o ai bambini non vegetariani. Una dieta VEG ben bilanciata non sembra precludere una crescita e uno sviluppo ottimali, anche se la crescita in questi bambini può essere più lenta.

    Una dieta macrobiotica è, normalmente, meno diversificata nelle scelte alimentari rispetto a diete LOV o VEG; i casi più severi di malnutrizione infantile sono stati descritti nei bambini che seguivano questo tipo di dieta.

    ANASAKI BEANS

    Gli studi condotti su adulti mostrano che l’assunzione di proteine in VEG e LOV, che vivono nei paesi industrializzati, è sovrapponibile o solo lievemente inferiore a quella dei non-vegetariani ed è adeguata ai fabbisogni se la dieta è varia nella scelta degli alimenti dei diversi gruppi alimentari (cereali, legumi, semi e frutta secca oleosa).

    Nei pochi studi condotti sugli anziani vegetariani si evidenziano apporti proteici inferiori rispetto agli individui omnivori (OMN), ma nella maggior parte dei casi sufficienti a coprire le raccomandazioni. Tuttavia, come per la dieta omnivora, è necessario prestare particolare attenzione a questa fascia di popolazione in quanto l’assunzione di proteine di frequente diminuisce in età geriatrica.

    Negli atleti che seguono diete vegetariane l’assunzione di proteine risulta adeguata alle necessità.

    MINESTRA LENTICCHIE

    Raccomandazioni

    Una meta-analisi del 2003 che include studi sul bilancio azotato ha evidenziato come non ci siano differenze significative nel fabbisogno di proteine in relazione alla fonte dietetica delle stesse (animali o vegetali).
    Tuttavia, nelle diete vegetariane la digeribilità delle proteine è ridotta.

    La digeribilità delle proteine vegetali concentrate e purificate (proteine della soia e glutine) è alta (>95%) ed è paragonabile a quella delle proteine animali; risulta più bassa (80-90%) per i prodotti vegetali integri (cereali in chicco e legumi); può essere infine compresa tra il 50% e l’80% negli ortaggi, per l’ostacolo all’assorbimento dovuto alla dura e resistente parete cellulare, per fattori antinutrizionali o conseguentemente a processi di trasformazione.

    FAGIOLI

    Pertanto, sebbene il fabbisogno metabolico per le proteine dei vegetariani non si discosti da quello dei non vegetariani, potrebbe essere opportuno aumentare del 5-10% rispetto ai LARN il livello di assunzione minima raccomandata per la popolazione (PRI). Tali quantità sono generalmente assicurate dal consumo quotidiano e variato di alimenti appartenenti a tutti i gruppi vegetali, anche in condizioni di elevato fabbisogno (anziani, donne in gravidanza e allattamento e nei bambini in crescita).

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