• SCIENZE NATURALI E DELL’UOMO, ECOLOGIA
  • 18 Luglio 2017

    I colori e il cibo

      Vincenzino Siani

    In natura, il colore è un carattere capace di rappresentare qualità sostanziali per la sopravvivenza della specie che lo porta.

    E’ con piume, sterpi, erbe, fiori, sassolini e piccoli oggetti policromi che molti uccelli inducono la femmina a visitare il nido d’amore; nelle fioriture primaverili, sono i colori, oltre agli odori, ad attirare gli insetti impollinatori. Alcuni animali imitano il colore del terreno o della foglia o della corteccia d’albero su cui posano (omocromia) per confondersi con il substrato ed evitare di essere riconosciuti; altri assumono colori chiari o scuri all’alternarsi del giorno e della notte.

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    Il mantello della volpe polare (Alopex lagopus), bruno-bluastro durante l’estate artica, diventa candido fra le nevi e i ghiacci invernali; macchie o strie fortemente contrastanti e a volte rapidamente cangianti fra accese tonalità imbambolano il predatore ed evitano il riconoscimento della preda che le porta.
    Criptismo, aposemitismo, mimetismo sono altrettante strategie basate sul colore che predatori e prede hanno evoluto al fine di rendere più efficiente la predazione o per sfuggire alla cattura.

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    La natura parla attraverso i colori: riconosciamo dalla presenza del rosso la mela matura, dal trascolorare dal verde, al giallo, al bruno la maturazione del grano e l’arrivo dell’autunno.

    Il colore è attributo della realtà visibile, incide sulla nostra psiche, influisce sul nostro umore, indirizza le nostre scelte e, in particolare, quelle alimentari. I colori accesi e brillanti ci abbagliano: sulla base del solo aspetto cromatico attribuiamo ai cibi qualità legate al gusto, anticipiamo il piacere del consumo, vaneggiamo benefici per la nostra salute. La vista del colore genera il desiderio del possesso; ci convince e ci predispone all’acquisto e al consumo del cibo.

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    L’industria alimentare utilizza coloranti al fine di compensare le perdite del colore naturale dei cibi dovute al tempo intercorso fra raccolta e proposta di acquisto, alle naturali variazioni dei caratteri delle materie prime, agli effetti dei processi legati alla trasformazione e alla conservazione dei cibi. A volte, tuttavia, si utilizzano coloranti al fine di accentuare i colori naturali dei cibi, più deboli di quelli che, lungamente esposti e condizionati da campagne pubblicitarie, siamo stati abituati ad associare a un dato alimento. Il tutto per indurci all’acquisto.

    I desideri indotti legati all’uso del colore trovano terreno fertile nella psiche dei bambini ed è sui prodotti dedicati all’infanzia che si concentra la brillante tavolozza urlante dei pubblicitari e delle industrie alimentari, entrambi interessati all’incremento di vendite e profitti.

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    Una ricerca dell’Università di Southampton, pubblicata tempo fa sull’autorevole Lancet, ha evidenziato come "alcuni coloranti e additivi per alimenti possono peggiorare le condizioni di quei bimbi, tra i 3 e i 9 anni, che presentano comportamenti riconducibili a iperattività".
    Tali conclusioni derivano da uno studio condotto su oltre 300 bambini "che mostravano significativi cambiamenti di comportamento quando bevevano succhi di frutta aromatizzati o colorati". I coloranti E110, E122, E102, 4R e, fra gli additivi, E211 sarebbero i principali responsabili di tali effetti.

    I coloranti di merendine e bibite destinate all’infanzia possono davvero aumentare la iperattività dei bambini? Ricordiamo che, da qualche tempo, la sindrome da iperattività (Adhd) riscontrata nei bambini è “curata” con presidi farmacologici di non lievi effetti sulla psiche.

    Qualche domanda: non sarebbe meglio educare i “consumatori” al colore e al gusto naturale dei cibi? Così facendo, di quanto si ridurrebbero i consumi di cibo? E, se anche fosse, ciò sarebbe una catastrofe, visto il livello raggiunto dall’obesità infantile?
    Sarebbe troppo difficile per i maestri di persuasione occulta sbrigliare la fantasia alla ricerca di metodi adatti a convincerci della supremazia del bruno sul rosso e del naturale aspetto grinzoso rispetto all’ormonale pompato? 

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    Crediti per le immagini

    Immagine di copertina: internationalwebpost.org
    Immagine 1: ppdopico.com
    Immagine 2: centrumdequest.nl
    Immagine 3: cibimbo.com
    Immagine 4: anacletosalashiatsu
    Immagine 5: visitoffice.com