• NUTRIRSI CLUB
  • 1 Febbraio 2017

    FRANCIACORTA: la champagne italiana

      Emanuela Giuseppetti

    Punta di diamante della produzione vitivinicola lombarda sono le bollicine docg della Franciacorta.

    Questa zona è diventata oggi uno dei poli più significativi della produzione spumantistica nazionale tanto che i suoi vini sono considerati da molti le migliori bollicine italiane.

    La Franciacorta è uno splendido angolo in provincia di Brescia, delimitato dalla sponda del lago di Iseo, dai fiumi Oglio e Mella e dalle colline che si estendono intorno al comune di Rovato. La zona di produzione si sviluppa su 19 comuni (Adro, Capriolo, Cazzago San Martino, Cellatica, Coccaglio, Cologne, Cortefranca, Erbusco, Gussago, Iseo, Monticelli Brusati, Ome, Paderno Franciacorta, Paratico, Passirano, Provaglio d'Iseo, Rodengo Saiano, Rovato, Brescia) tutti in provincia di Brescia.

     FRANCIACORTA-LP Comprensorio

    Il territorio si estende su circa 900 ettari di colline; i vigneti sono esposti principalmente a sud dove ricevono il sole del mattino e le brezze fresche del lago d’Iseo che insieme creano un microclima ideale soprattutto per la coltivazione di chardonnay, pinot bianco e pinot nero.

    I terreni sono argilloso-calcarei, ricchi di minerali e giocano un ruolo determinante insieme alla buona esposizione in collina, ai climi freschi, alle decise escursioni termiche sia stagionali che tra giorno e notte.
    Suolo, luce e vento sono quindi tre protagonisti che rendono unico questo territorio e gli donano la capacità di produrre vini che rappresentano un ventaglio espressivo di una terra a grande vocazione vitivinicola.

    FRANCIACORTA-filmfranciacorta-social

    Il nome del territorio morenico deriva probabilmente dal termine “curtes francae”, che significa corte franca, cioè terra esentata dal pagamento delle imposte e si riferiva all’esenzione fiscale concessa all’ordine benedettino della zona durante il Medioevo.

    L’ascesa della Franciacorta cominciò nel 1961 quando ebbero luogo i primi esperimenti di spumantizzazione ad opera di Guido Berlucchi di Borgonato che fu convinto dal suo enologo a produrre un vino spumante.

    Il successo dell’iniziativa fu tale che negli anni settanta si iniziò ad investire nell’emergente industria locale dello spumante. I produttori si specializzaromo nei vini fermentati in bottiglia prodotti con il metodo champenois e basati su tre varietà di Pinot (nero, bianco, grigio) e sullo Chardonnay.

    Si è assistito ad un vero “miracolo” realizzato da produttori che hanno creduto fermamente nelle potenzialità del loro territorio e che hanno investito grandi risorse puntando tutto sulla produzione di un vino d’altissima qualità, il Franciacorta, riconosciuto DOCG nel 1995 come il primo spumante italiano fermentato in bottiglia.
    Oltre ai Franciacorta, sempre nella provincia di Brescia, vengono prodotti interessanti vini fermi nel Terre di Franciacorta Doc, elaborati soprattutto da vitigni internazionali: chardonnay e/o pinot bianco e/ pinot nero per il bianco mentre cabernet sauvignon e/o cabernet franc e/o barbera e/o nebbiolo e/o merlot per il rosso.

    Quello che contraddistingue uno spumante da un qualsiasi vino fermo è la presenza delle bollicine ed ancora più rilevante è il modo in cui esse si sono formate perchè è proprio la qualità del perlage che differenzia uno spumante dall’altro.

    F-etichetta

    Il Franciacorta riporta la dicitura VSQPRD (Vini spumanti di qualità prodotti in regioni determinate) che identifica lo standard più elevato degli spumanti. E’ prodotto unicamente con il Metodo Classico, caratterizzato dal fatto che le bollicine si formano da una seconda fermentazione naturale che avviene direttamente nella bottiglia finale (nel Metodo Charmat o Martinotti, invece, si fa rifermentare il vino in grandi tini sigillati per poi imbottigliarlo solo alla fine).

    Un Franciacorta sprigiona nel bicchiere una elegante spuma di consistenza cremosa e di ottima durata, seguita da un perlage composto da fitte e continue catenelle di bollicine piccole e fini che salgono incessantemente dal fondo del bicchiere.
    Il colore è un brillante giallo paglierino, a volte con sfumature dorate. Avvicinandolo al naso ci sorprende con un profumo di grande intensità e armonia, con una particolare presenza di note fresche fruttate e riconoscimenti fragrati di crosta di pane, lievito e pasticceria.
    In bocca ci rivela una prima sensazione di freschezza dovuta all’acidità e alla presenza di anidride carbonica, poi si mostra morbido e persistente.

    Insomma un vero grande tesoro della viticultura italiana ma per fare un ottimo spumante ci vuole pazienza. Molti anni sono passati dal momento in cui le uve sono state raccolte e molto lavoro è stato fatto. Una lunga attesa e una grande passione per chi lo ha prodotto.

     BOLLICINE

    Per la preparazione del vino-base, le uve vengono raccolte un po’ in anticipo, in modo da garantire l’indispensabile freschezza gustativa. La pressatura è soffice e la vinificazione è in bianco, svolta separatamente.
    La fermentazione avviene a bassa temperatura in contenitori di acciaio, anche se a volte viene svolta in barrique per la produzione di spumanti più strutturati e complessi.

    Nella maggior parte dei casi, i vini-base di annate diverse vengono assemblati per formare la cuvèe.
    Solo nelle annate migliori vengono prodotti gli Spumanti Millesimati, con l’indicazione dell’annata in etichetta.  
    La cuvèe così ottenuta viene addizionata dalla liqueur de tirage, una miscela di zucchero di canna, lieviti e sostanze minerali; successivamente viene posta nelle tradizionali bottiglie di vetro e chiuse con un tappo a corona.

    A questo punto inizia il processo di presa di spuma: le bottiglie vengono accatastate in posizione orizzontale, in cantine buie e fresche, e lasciate riposare per un tempo molto lungo durante il quale i lieviti consumano tutto lo zucchero producendo alcol, aromi e anidride carbonica.
    Non avendo più elementi di cui nutrirsi e sottoposti a una pressione molto alta, i lieviti muoiono, si rompono e restano depositati come una striscia di feccia nella bottiglia. E’ proprio questa feccia che, nel lungo contatto con il vino, libera preziosi composti aromatici che regaleranno quel particolare bouquet con ricordi di lievito, pane tostato o crosta di pane che contraddistingue lo Spumante.

    F-PUPITRE

    Quando si ritiene che il tempo abbia concluso il suo compito, le bottiglie vengono poste su “pupitre”, cavalletti di legno con fori sagomati che permettono di variare l’inclinazione delle bottiglie che inizialmente sono messe orizzontali per poi arrivare alla fine a essere in posizione verticale. La variazione dell’inclinazione delle bottiglie e il movimento rotarorio (remuage) permette alle fecce fini di staccarsi dalla striscia in cui si erano depositate e di scivolare verso il tappo della bottiglia, così da poterle eliminare al momento della sboccatura.

    I Franciacorta, come gli altri Spumanti Metodo Classico, non vengono filtrati: per eliminare ogni particella si procede con il dègorgement o sboccatura. Il collo della bottiglia capovolta viene immerso in una soluzione molto fredda (-25C°), per congelare la parte dello spumante che contiene le fecce. Quando si stappa, la pressione interna causa l’espulsione del cilindretto di ghiaccio nel quale si sono raccolti i depositi. Prima di tappare la bottiglia con il classico tappo di sughero a fungo, viene addizionata una piccola quantità di liqueur d’expedition, uno sciroppo di dosaggio che ogni azienda mantiene segreto, spesso a base di vino invecchiato e zucchero di canna. E’ questo l’ultimo tocco, la firma del produttore, quello che darà il carattere finale allo spumante. Se sull’etichetta si legge pas dosè, nature o dosage zero, lo spumante è secco perchè nulla è stato aggiunto. 

       F-pinot bianco o chardonnayvitigni-1

    Il Franciacorta spumante può presentare caratteristiche sensibilmente diverse poiché il disciplinare lascia ampia discrezionalità sulle uve utilizzate, chardonnay, pinot bianco e pinot nero.

    Viene prodotto nelle tipologie Pas dosè, Extra brut, Brut, Sec e Demi-sec e deve avere un titolo alcolometrico minimo di 11,5%.

    Il Franciacorta che non riporta l'anno di vendemmia, è ottenuto dall'assemblaggio di più annate e viene posto in commercio dopo 18 mesi di affinamento in bottiglia e non prima di 25 mesi dalla vendemmia.

    FRANCIACORTA-FINALE

    Il millesimato è ottenuto utilizzando almeno l'85% del vino dell'annata dichiarata sull'etichetta; deve avere almeno 36 mesi di affinamento in bottiglia ed è immesso al consumo dopo 37 mesi dalla data di inizio della vendemmia a cui si riferisce il millesimo, dei quali almeno 30 di permanenza sui lieviti.

     F-pinot-bianco-grapes

    In genere questi spumanti si presentano con incredibili doti di eleganza e finezza. Il colore è brillante, giallo paglierino con bagliori lucenti e possibili riflessi verdini o dorati a seconda della tipologia.
    Il perlage è finissimo, persistente, con una spuma ricca.
    I profumi sono intensi e complessi con ricordi di frutta bianca matura o acerba, di  fiori bianchi o gialli, camomilla, gelsomino, note di vaniglia o nocciola tostata, con sentori fragranti di lievito o crosta di pane, biscotti o brioche. Il sapore è secco, di ottima freschezza e buona morbidezza, con sensazioni di frutta e, in alcune produzioni, si coglie una gradevole nota amarognola ma sempre ci regala quella ricchezza e quella complessità di aromi che contraddistinguono uno spumante.
    Inoltre le bollicine e la marcata acidità sono ideali per esaltare i cibi, soprattutto quelli con sensazioni oleose e allo stesso tempo “pulire” la bocca.

    FRANCIACORTA-pinotnoir1

    Il Franciacorta rosè è vinificato con quote più o meno significative di Pinot nero, mai inferiori al 15%. Quelli più raffinati si ottengono con una breve macerazione sulle bucce che ne arricchisce il colore e il profumo.
    Il Rosè ha infatti un bel colore rosa brillante, con profumi che ricordano i fiori rossi, i piccoli frutti di bosco e il melograno. Anche in bocca ritornano i toni fruttati, sempre fresco e persistente, ideale per accompagnare antipasti di salumi o preparazioni delicate.

    Il "Satèn", così chiamato per ricordare la morbidezza della seta e il colore “satinato”, è un brut prodotto solo con uve chardonnay e pinot bianco e prevede un periodo di permanenza sui lieviti più breve.
    Ha caratteristiche sensoriali contraddistinte da particolare finezza e un minor contenuto di anidride carbonica (inferiore alle 4,5 atmosfere).
    Risulta in genere con una spuma più delicata, sempre elegante nel perlage e gradevole nei profumi. Ha una freschezza piacevole e una buona persistenza, morbido ed equilibrato, ideale a tutto pasto.

     alcohol-1238956 1920

    La struttura dello spumante non sovrasta il profumo e il sapore dei cibi ma li esalta.
    Le bollicine di anidride carbonica e la piacevole acidità detergono le papille gustative e favoriscono il perfetto apprezzamento di ogni sapore. A seconda della tipologia, più giovane e fresco o mobido ed evoluto, bianco o rosato, gli spumanti valorizzano il cibo e possono essere abbinati a molte preparazioni, sono perfetti al momento dell’aperitivo, accanto a un carpaccio di pesce crudo, ideali per preparazioni a base di pesce ma possono accompagnare anche primi piatti delicati o carni bianche leggere.

    Per gli amanti delle bollicine, il Franciacorta rappresenta un vino di grande pregio: la vivacità della spuma, il perlage incessante, il colore brillante e la varietà dei profumi sono un’espressione significativa di un prodotto di qualità, una immagine che rispecchia la tradizione e la tipologia.

    F-chardonnay o finale