• EDUCAZIONE, CHILDREN'S CORNER
  • 5 Aprile 2020

    CILIEGIE

    Durante l’inverno la natura si è riposata a lungo, assumendo un aspetto dimesso. In dicembre il suolo era coperto da una spessa coltre di foglie gialle, dorate, marroni, rossastre; i venti, soffiando forte, le avevano fatte volar via dai rami, lasciando gli alberi spogli e un po’ tristi.

     

    Molte piante, in inverno, hanno lasciato cadere al suolo i loro frutti e i loro semi spogliandosi e tutto ciò ci è sembrato desolante; ma proprio questi, i semi, si preparano a farci una sorpresa. 

     FOLIAGE

    Quando è ancora inverno e al mattino usciamo di casa per andare a scuola, arriva un momento in cui sembra di avvertire un po’ meno freddo del solito; l’aria è meno pungente, più dolce e il nostro naso è meno gelato. Quasi quasi ci viene voglia di toglierci il cappuccio di lana; sentiamo quasi caldo. Ci accorgiamo che il merlo ha cominciato a gorgheggiare: già la notte scorsa, quando un brutto sogno ci aveva svegliati, cantava posato da qualche parte e ora sembra ci voglia accompagnare lungo la strada di scuola. A guardar bene, stamattina, anche gli alberi hanno qualcosa di diverso: i rami denudati dall’inverno sembra si coprano di gemme verdoline. Verde tenero, diremmo. E la mimosa del giardino è fiorita. 

     MIMOSA

    Cosa sta succedendo intorno a noi?
    Succede che sta arrivando la Primavera: la luce del Sole rischiara più a lungo il cielo, riscalda un po’ di più il suolo e l’aria s’intiepidisce. Ora sì che i semi dispersi sul terreno possono cominciare a stupirci. 

    Le ghiande stanno per germinare: dalla parte appuntita occhieggia e poi spunta e poi cresce rapidamente un cordoncino bianco: è una piccola radice, una radichetta. Guarda verso il terreno, si infiltra fra grumi di terra e resti di foglie, va in profondità ancorandosi tenacemente al suolo. Ormai salda, la piccola radice comincia a succhiare acqua dalla terra: a questo punto all’altra estremità del seme germoglia un piccolo fusto e da questo due cotiledoni (che nome importante per delle minuscole foglioline verdi!), che pian piano si stiracchiano e alfine si distendono. 

     GHIANDA E RADICHETTA

     GHIANDA 1


    DICOTILEDONE

    Tutti i semi di tutte le piante si comportano così: anche i semi del grano, del riso, del pesco, del ciliegio, dell’uva. Anche i semi delle piante di cioccolato e di vaniglia, quelli dei pini e dei noccioli si comportano così. Con il tempo, le piantine cresceranno, e quando avranno 2 o 3 anni, l’età in cui noi andiamo a scuola, proprio a primavera, sui loro rami si formeranno delle gemme: alcune di queste diventeranno giovani foglie, da altre sbocceranno fiori bianchi o rosa o rossi o gialli o viola o verdi. O celesti.

     GEMME DI QUERCIA

    Dai fiori, impollinati dal vento e dagli insetti, si svilupperanno i frutti: ad aprile avremo nespole, albicocche, ciliegie, fragole; a maggio matureranno le pesche; a giugno i contadini raccoglieranno il grano nei campi, trebbieranno le spighe liberandone i chicchi; poi i chicchi saranno portati al mulino dove grosse macine li trasformeranno in farina. Per la nostra gioia! I fornai impasteranno la farina con acqua e lievito e faranno il pane, i panini, la pizza, le focacce. 

      

    CHICCHI DI GRANO

    Intanto, in paesi lontani, i contadini hanno già raccolto i frutti dell’albero del cioccolato, le cariossidi (che nome bizzarro!), e quelli della pianta di vaniglia, i baccelli: i pasticceri ne faranno cioccolatini, gianduiotti, merendine, creme, gelati, torroni. Non so se mi spiego! 

     CARIOSSIDI

    SEMI DI CAFFE

    l lunedì, quando la maestra ci concede torte e dolci e il martedì, quando tocca alla pizza, ricordiamoci che torte e pizze, rosse o bianche, non potremmo gustarle se, a primavera, non tornassero a crescere e fiorire le piante. Il mercoledì e il venerdì poi è prevista la frutta: chi vorrebbe rinunciare alla frutta di stagione? E, soprattuto, a quei frutti rossi e dolcissimi, adorati dai bambini. Sì, avete indovinato: le ciliegie.

     cherries 3522365 1920

    japanese cherry trees 2169269 1920

    Le ciliegie sono i frutti del ciliegio, un bellissimo albero di cui esistono molte specie e non tutte producono ciliegie dolci. Infatti, i frutti di alcuni ciliegi sono acidi, amari: il ciliegio acido amareno, suo fratello il ciliegio acido visciolo e l’altro fratello il ciliegio acido marasco. Questi tre non sono proprio il massimo della simpatia e devo dire che anche i loro frutti, un po’ scontrosi, difficilmente piacciono a bimbi come voi. 

    Le nostre preferenze vanno sicuramente al ciliegio dolce e ai suoi frutti saporiti che i botanici chiamano drupe (questa strana parola vuole indicare un frutto che ha un seme al centro e la polpa tutto intorno).

     cherries 3522365 1920

    Le ciliegie dolci sono la nostra passione, con quei colori luminosi e caldi che toccano tutta la gamma del rosso, e quella polpa consistente sotto i nostri dentini e dolce dolce per la nostra lingua. Il rosso delle ciliegie è così rosso che può essere paragonato solo al rosso del naso di Mastro Ciliegia, il quale aveva un naso così rosso che tutti lo scambiavano per una ciliegia; non per niente porta quel nome. 

    Questo bell’albero, il Ciliegio dolce, tanto tempo fa non viveva nel nostro paese, ma in un luogo lontano lontano, in terre estese a sud del Mar Caspio e del Mar Nero, in posti chiamati Transcaucasia e Asia minore. Posti favolosi! Non molto lontani da Baghdad, la città di Aladino e di Alì Babà.
    Il Ciliegio dolce viveva là ancora prima che gli uomini cominciassero a coltivare i campi e pian pianino si spostò verso le nostre terre per conto suo, con i suoi semi. Poi, gli uomini cominciarono a coltivarlo, potarlo e prendersene cura; dalla terra di origine lo trasportarono in molti altri paesi. Gli fecero fare, diciamo così, del turismo. Dopo un po’, il Ciliegio dolce raggiunse la Grecia e, successivamente, l’Egitto: i Faraoni ne gustavano i frutti fra una Piramide e l’altra. Poi il ciliegio fu portato a Roma e, da allora, tutti i Romani cominciarono ad apprezzarne i frutti: le drupe. Cioè, le ciliegie. 

     CILIEGIO FIORITO

    Ai primi di marzo chiedete a papà e a mamma di portarvi in campagna: non c’è bisogno di andare troppo lontano: il ciliegio si trova un po’ dappertutto nelle campagne del nostro paese. Ebbene, uscendo dalla città, potrete scorgere anche dalla strada, meglio se direttamente dai campi, qualche ciliegio fiorito. Accostatevi alla pianta e quando sarete abbastanza vicini, sedetevi sotto i suoi rami e contemplate i suoi fiori, bianchi e a grappoli, contro il cielo turchino. 

    Nelle mattine rischiarate dal sole della primavera appena iniziata, scorgerete centinaia di insetti che si danno da fare dentro quei fiori: ogni insetto ne visita parecchi perchè è ghiotto del nettare che il fiore porta. Per gustarlo, entrato nel fiore, va giù giù in fondo al calice e, passando attraverso stami e pistilli, si carica di una polverina gialla che si chiama polline. Il polline è davvero una polverina magica, come quella delle fate, come quella di Trilly, l’amichetta di Peter Pan: infatti appena un insetto, uscito ricoperto di polline da un fiore, ne visita un altro, subito il polline, come una pioggerellina sottile, abbandona l’insetto e si deposita nella profondità del nuovo fiore visitato, in fondo al calice, in un posto che si chiama ovario.

    CILIEGIO FIORITO

    A contatto con il polline, l’ovario comincia a trasformarsi, a gonfiarsi, a crescere come per magia e dopo alcuni giorni da esso si sviluppa un piccolo frutto, una piccola drupa. Una piccola ciliegia.
    Con il tempo la ciliegina cresce, poi cresce e ancora cresce fino a diventare grande abbastanza e di un bel rosso e matura e dolce, tanto desiderabile da farci venire l’acquolina in bocca quando la guardiamo. E, state sicuri, prima o poi ne mangeremo la polpa e ne butteremo il nocciolo; che poi è il seme. Questo, alla successiva primavera, quando, dopo l’inverno, le giornate torneranno ad essere calde e luminose, germinerà e il ciclo tornerà a ripetersi.

     MERLO NERO
    Gli uccelli mangiano la polpa delle ciliegie e ne spargono i semi

    Ma perchè non riusciamo a resistere al desiderio di mangiare le ciliegie? Qualcuno risponderà: perchè sono dolci e saporite. Esatto. E’ proprio così. Le ciliegie sono dolci perchè nella loro polpa succosa contengono uno zucchero che si chiama fruttosio; insieme a questo ci sono minerali e acqua, che le radici del ciliegio tirano sù dalla terra in cui l’albero è piantato, e inoltre vitamine e proteine. Siamo così trasportati dal piacere di gustarle che trascuriamo il fatto che fruttosio, minerali, acqua, vitamine e quel pizzico di proteine è proprio quanto ci serve per crescere, correre ed essere sempre più forti. 

    Insomma, per il nostro benessere, le ciliegie sono qualcosa di miracoloso. Mangiamole mature e appena colte. Ci piaceranno ancora di più e ci aiuteranno a crescere meglio.

     BAMBINI PRIMAVERA