• NUTRIZIONE VEGETARIANA, ALIMENTI, BISTRÒ
  • 2 Agosto 2015

    Coriandolo

      Donatella Leonardi, Antonella Canini

    Il coriandolo o prezzemolo cinese, conosciuto anche con il nome spagnolo culantro, è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Apiaceae (o Umbelliferae).

    Coriandrum è una parola latina, citata da Plinio, che ha le sue radici nella parola greca corys o korios (cimice) seguita dal suffisso -ander (somigliante), in riferimento alla supposta somiglianza dell’odore emanato dai frutti acerbi o dalla pianta spremendo o sfregando le foglie.

    class coriandolo

    Presenta fusti eretti, ramificati, alti fino a 50 cm. Le foglie alterne e 2-3 pennatosette, presentano la lamina divisa in lacinie filiformi.
 Le infiorescenze sono delle ombrelle a 4-6 raggi e portano piccoli fiori bianco-rosati.

    Il frutto (chiamato impropriamente seme) è un achenio sub-globoso. Appartiene alla stessa famiglia del cumino, dell’aneto, del finocchio e del prezzemolo.
 Le foglie fresche e i semi essiccati sono utilizzati prevalentemente nella cucina indiana e latino-americana, benchè Coriandrum sativum L. sia originaria del Mar Mediterraneo; in Europa è oggi tornato in auge a seguito di quelle culture culinarie.

    Nell’alimentazione si usano soprattutto i frutti che nascono in giugno/luglio. La raccolta delle ombrelle, recise insieme al loro gambo, deve avvenire al mattino presto quando il coriandolo è ancora umido di rugiada. Subito essiccate perchè conservino più facilmente le loro proprietà nutrizionali e organolettiche, le ombrelle vengono riunite in mazzi e appese in luoghi ombreggiati; quando sono ben essiccate si battono all’interno di un sacchetto per separare i frutti dai peduncoli d’impianto.

    I frutti si conservano, meglio se interi, in recipienti di vetro: la polvere di coriandolo perde aroma molto facilmente. I frutti di Coriandrum sativum L sono uno degli ingredienti principali del curry.