Rileggo il Viaggio di Darwin nell’edizione del Millenni Einaudi (1989), arricchito dalla colta e sensibile Introduzione di Franco Marenco di cui sotto riporto la parte iniziale.
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Uno dei fenomeni che più colpiscono l’osservatore delle vicende artistiche della contemporaneità, è la progressiva rarefazione, fin quasi alla scomparsa, del mondo naturale e del paesaggio dall’orizzonte espressivo del Novecento. Altrettanto spiazzante può essere la riapparizione di elementi naturali nelle istallazioni contemporanee, oppure nelle pratiche recenti, legate a quella che è stata variamente definita come Land Art, Art in Nature, Earth Art, in cui il mondo naturale appare disabitato, remoto, quasi post-umano.