• "FRAMMENTI E COLLAGE"
  • 8 Febbraio 2018

    "Com'è vero! Dio com'è vero" diceva lei

    “Mia moglie… - disse Charles - preferisce starsene tutto il giorno chiusa in camera a leggere”

     

    “Oh, proprio come me” riattaccò Léon, “e cosa ci può esser di meglio che leggere un bel libro accanto al fuoco, la sera, mentre il vento batte alle imposte e la lampada splende?...”

    “Pare anche a voi, vero?” disse lei, fissandogli addosso i grandi occhi spalancati.

    “Non si pensa a nulla”, continuò lui, “e così passano le ore. Senza muoversi, si attraversano paesi mai visti eppure reali, e il nostro pensiero, intrecciandosi con la finzione, entra con piacere in ogni particolare, segue il filo d’ogni avventura. Ci si confonde con i personaggi, ci sentiamo noi stessi palpitare sotto i loro panni.”

    “Com’è vero! Dio, com’è vero” diceva lei.

    “E non vi è mai capitato”, rincarava lui, “ d’incontrare in un libro un’idea vaga che già avevate avuto, qualche immagine oscura che pare tornare di lontano, insomma, quasi la più completa rivelazione del vostro sentimento più sottile?”

    “L’ho provato anch’io, l’ho provato”, rispose lei.

    “E’ proprio per questo”, disse lui, “che io amo soprattutto i poeti. Trovo i versi più dolci della prosa, mi fanno piangere tanto di più.”

    “Però alla lunga annoiano”, ribattè Emma, “io, adesso, ho una passione per le storie che si leggon tutte d’un fiato e fanno paura. Detesto i personaggi banali, i sentimenti moderati, ce ne sono già troppi nella vita di ogni giorno”

    “Effettivamente”, osservò il giovane di studio, “le opere che non toccano il cuore si allontanano, a mio modesto parere, dal vero fine dell’arte. E’ così consolante, in mezzo alle delusioni della vita, poter tornare con la mente su caratteri nobili, affetti puri, visioni di felicità. Quanto a me, costretto a vivere qui, tagliato fuori dal mondo, la lettura è l’unica distrazione, ha talmente poco da offrire Yonville, sapete!”

    “Sarà come Tostes, senza dubbio” continuò Emma, ”per questo ero sempre abbonata a una biblioteca circolante.”

    La lettura e la disposizione a farsene suggestivamente affascinare.
    Galeotto fu il libro anche per Emma Bovary e Léon Dupuis. E’ qui che inizia la loro storia d’amore, da questo incontro fra la noia opaca della provincia e i moti del cuore via via delusi di Emma e la mediocrità di Léon.

    Storia seducente all’inizio, poi momentaneamente interrotta, di nuovo passionale e illusoria, poi definitivamente perduta.
    Il finale tragico e luttuoso germinava già dall’inizio. E Flaubert impietosamente lo descrive. Da scrittore onesto. Senza sconti.