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  • 6 Gennaio 2017

    Il Museo universale. Dal sogno di Napoleone a Canova

    La mostra rievoca l’avventuroso recupero del capolavori italiani dalla Francia. Da Raffaello a Tiziano, dai Carracci a Guido Reni, da Tintoretto a Canova.

    Nel 2016 ricorre un anniversario di fondamentale importanza per la storia civile e culturale dell’Europa e, in particolare, dell’Italia.
    Risale infatti al  1816 il rientro a Roma dei capolavori artistici e archeologici dello Stato Pontificio requisiti dai napoleonici.

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    Agesandro, Atenodoro, Polidoro. Gruppo del Laocoonte. I secolo d.C.

    Questo episodio fu preceduto e accompagnato dal recupero da parte di altre amministrazioni della penisola di molti degli oltre 500 dipinti che, tra il 1796 e il 1814 nel corso delle campagne militari francesi, erano stati prelevati dai territori italiani, inviati a Parigi e selezionati per essere esposti nel nascente Museo del Louvre.

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    Giovanni Battista Cima detto Cima da Conegliano: Madonna con il Bambino. 1495 ca.

    Contemporaneamente al rientro delle opere migrate in Francia,  l’Italia tutta si troverà a interrogarsi per la prima volta sul destino di migliaia di opere d’arte che avevano abbandonato chiese e conventi a seguito della soppressione degli ordini religiosi nei primi anni dell’Ottocento.

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    Raffaello Sanzio: Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi. 1517-1518

    La fortuna del Museo del Louvre come museo universale, le perdite di alcuni capolavori rimasti in Francia, ma soprattutto la demanializzazione di una vera e propria massa di opere d’arte accumulatesi in depositi improvvisati, alimentarono un dibattito vivace sul valore pubblico del patrimonio artistico, favorendo l’apertura di musei ancora oggi tra le realtà più significative del Paese: è il caso, ad esempio, della Pinacoteca di Brera, delle Gallerie dell’Accademia di Venezia o della Pinacoteca di Bologna.

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    Venere Capitolina. Prima metà del II secolo d.C.

    E’ all’interno di questi come di altri musei, in Italia e all’estero, i quali osservarono con interesse l’esperienza del Louvre, che si procedette a una rivisitazione della storia dell’arte con avanzamenti significativi sia sul piano critico, sia nella valorizzazione del patrimonio culturale.

    L’interesse della mostra è dunque quello di ripercorrere le tappe salienti della vicenda storica, ma soprattutto di restituire una lettura critica in grado di sensibilizzare oggi il pubblico al valore che assunse allora il patrimonio culturale nazionale, visto per la prima volta come strumento principe di educazione del cittadino e, insieme, perno di una comune identità europea.

    Tale lettura è sembrata ancora oggi di stringente attualità, per cui l’esposizione si pone anche come occasione per riflettere sul patrimonio culturale come terreno privilegiato per la definizione di una lingua comune dell’Europa.

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    Niccolò di Liberatore detto l'Alunno. Madonna con il Bambino in trono fra i santi Francesco e Bernardino da Siena. 1458

    Il Museo universale. Dal sogno di Napoleone a Canova
    Roma, Scuderie del Quirinale
    16 dicembre 2016 - 12 marzo 2017
    a cura di Valter Curzi, Carolina Brook e Claudio Parisi Presicce